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I vitigni nella zona del Torrette in centro alla Valle d'Aosta
Un territorio unico

Il terroir dei vini valdostani

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Zone vitivinicole

Il territorio

Dove il cielo incontra le montagne, il luogo perfetto in cui la natura crea il suo meglio.

La Valle d’Aosta, la più piccola regione d’Italia, prevalentemente montuosa, ad eccezione di una piccola parte pedemontana e pianeggiante che corrisponde alla vallata del fiume Dora Baltea. La superficie della Valle d’Aosta è di circa 3.250 Km² con altitudine media di 950 m.s.l.m. mentre quella dedicata alle vigne e al suo vino è di circa 400 ettari di cui il 95% circa su terreni di montagna e collina, solo una piccola parte, circa il 5%, in pianura a ridosso della Dora Baltea. Sul territorio valdostano si contano 125.000 abitanti in totale, il solo capoluogo di Aosta ne accoglie 35.000.

Mappa zone vitinicole della Valle d'Aosta
MORGEX ARVIER ST-PIERRE AYMAVILLES AOSTA NUS CHAMBAVE ST-VINCENT MONTJOVET ARNAD DONNAS LA SALLE MONTE BIANCO MONTE CERVINO MONTE ROSA GRAN PARADISO FRANCIA SVIZZERA
Zona viticola

Morgex-La Salle

Lo splendido paesaggio vitato ha come sfondo la catena del Monte Bianco ed è contornato da pascoli, ripidi pendii e da boschi di conifere.

Zona viticola

Enfer

In un teatro naturale spettacolare i vigneti si inerpicano dalla Dora Baltea sino a 800 metri di altitudine, in un paesaggio contornato da dirupi sassosi popolati perlopiù da roverelle.

Zona viticola

Torrette

A differenza delle altre zone, la superficie vitata è equamente ripartita tra i due versanti orografici. Tra Charvensod e Villeneuve, infatti, il versante orografico destro (l’Envers), possiede una pendenza minore.

Zona viticola

Chambave e Nus

A rendere famosa la zona di Chambave è la coltivazione del Moscato mentre nella zona di Nus troviamo coltivato il Pinot gris, localmente chiamato Malvoisie.

Zona viticola

Arnad-Montjovet

Il terreno è caratterizzato in larga parte da una forte pendenza sulla quale sono stati costruiti dei terrazzamenti, che obbligano il viticoltore a lavorazioni manuali.

Zona viticola

Donnas

Per rimediare alla forte pendenza dei terreni, che in alcuni casi sfiora il 120%, sono stati costruiti dall’uomo dei terrazzamenti sostenuti da muri in pietra edificati a secco che consentono di ottenere ridotte superfici coltivabili.

Didascalia
Un territorio di montagna

Clima e Ambiente

La viticoltura in Valle d’Aosta è un profondo atto d’amore verso la propria terra oltre ad essere una sfida quotidiana con la montagna. L’ambiente valdostano è ricco di avversità e i vigneti ricchi di uva si devono adattare ad un territorio difficile e poco generoso. Ciò nonostante, i viticoltori, grazie all’orgoglio, al duro lavoro e al senso della tradizione riescono ad ottimizzare il terreno, traendone il massimo e producendo un vino di alta qualità. L’unico neo rimane la bassa produttività in termini quantitativi di bottiglie di vino che sfavorisce la commercializzazione su larga scala, ma che dà ad ogni bottiglia di vino valdostano un senso di esclusività ed unicità.

Vigneti della Valle d'Aosta

L’attività vitivinicola della regione si snoda in meno di 90 km partendo dal confine con il Piemonte, nella bassa valle, fino a raggiungere l’alta valle e più precisamente Morgex, dove sono presenti le vigne più alte d’Italia.

Il territorio della Valle d’Aosta, di origine morenica, si divide in zone con particolarità climatiche e tipologie di coltivazione differenti, ma si accomuna per le seguenti caratteristiche: estati calde, scarse precipitazioni, ventilazione costante ed escursioni termiche significative tra il giorno e la notte.

Le vigne della Valle d'Aosta in inverno con la neve

La Dora Baltea è un elemento naturale che permette di caratterizzare il territorio vitato valdostano. In corrispondenza dei principali bacini idrografici del fiume possiamo infatti suddividere la vallata centrale in tre aree comunemente denominate bassa, media ed alta Valle d’Aosta.

Tale suddivisione si riferisce a tre quote altimetriche medie: rispettivamente 400, 600 e 1000 m s.l.m. Le tre zone si differenziano anche per la piovosità che è molto contenuta in media valle (valori medi di 400 - 500 mm annui) e più abbondante in bassa ed alta valle (1000 - 1200 mm annui); quest’ultima è caratterizzata da temperature medie molto più  basse per via dell’altitudine e della vicinanza al massiccio del Monte Bianco.

Immagine

Una seconda tipo di suddivisione, sempre riferita alla Dora Baltea, permette di caratterizzare altre due aree ben distinte: la prima in sinistra orografica, denominata Adret, in cui si concentra la maggior parte della superficie vitata valdostana e, quindi, di maggior produzione di vino. L’ottima esposizione permette di raggiungere maturazioni ottimali anche per i vitigni più tardivi.

In destra orografica, Envers, la zona vitata si estende principalmente tra il capoluogo Aosta ed Introd; qui le varietà coltivate restituiscono vini caratterizzati da una buona freschezza e una grande espressione aromatica.

Vigneti della Valle d'Aosta

Un ulteriore elemento caratterizzante il clima valdostano e delle sue vigne, soprattutto nella stagione primaverile-estiva, è la presenza pressoché quotidiana delle brezze termiche. Tanto la bassa umidità relativa e le scarse precipitazioni durante lo sviluppo vegeto-produttivo della vite quanto la ventilazione pressoché permanente ostacolano lo sviluppo di malattie fungine permettendo di limitare i trattamenti antiparassitari ed ottenere vini più salubri in un ambiente meno inquinato.

Il terreno delle vigne della Valle d'Aosta
Il suolo

La terra modellata dai ghiacciai

I terreni vitati, in prevalenza di origine morenica, sono solitamente profondi (100 – 150 cm) o moderatamente profondi (50 - 100 cm); raramente si incontrano suoli di profondità inferiore (da 25 a 50 cm), a causa della presenza di orizzonti pedologici compattati o, più raramente, di rocce semiaffioranti (2003, Minelli R., materiale non pubblicato).

Spesso i suoli presentano chiari segni dell’azione antropica (scasso, spietramenti, ciglionature). La dotazione di sostanza organica e di elementi nutritivi è generalmente più che sufficiente, anche grazie alle concimazioni organiche effettuate allo scasso o sui precedenti colturali che favoriscono un equilibrato sviluppo vegeto-produttivo.

Sotto il profilo della tessitura, i suoli della regione sono piuttosto uniformi e si caratterizzano per un abbondante scheletro, la prevalenza di sabbia (generalmente oltre il 50%) e la ridotta dotazione di argilla.

Nella gran parte dei casi i suoli appartengono alla classe “sabbioso-franco” (materiali di contatto, suoli rielaborati dalle acque di versante, materiali alluvionali dei conoidi) o “franco sabbioso” (depositi glaciali). In qualche caso, in particolare sul fondovalle, si possono trovare suoli essenzialmente sabbiosi (2003, Minelli R., materiale non pubblicato).

L’elevato contenuto in limo consente una discreta capacità di ritenzione idrica, generalmente sufficiente per le esigenze della vite.

La storia

La Storia della viticoltura in Valle d'Aosta

La storia dei vini della Valle d’Aosta trae radici da epoche antiche, vini di montagna eroici come le persone che da millenni coltivano le sue vigne su terreni impervi a ridosso delle più alte vette d’Europa.

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I produttori

I produttori

I vingnaioli della Valle d'Aosta, un lavoro duro, spesso eroico per realizzare vini dalle caratteristiche uniche, che sovente si tramanda da generazioni nelle famiglie valdostane.

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